C'era una volta un orsetto di peluche che si chiamava Pepe.
All'inizio era davvero bellissimo, la gioia della sua padroncina, che non
riusciva proprio ad addormentarsi senza. Ma il tempo, cattivo antagonista di
questa storia, iniziò a rovinare, giorno dopo giorno, il suo bel mantello. Fin
quando, passati gli anni, Pepe rimase con un occhio solo, completamente logoro
e usurato. Eppure, la sua affezionata proprietaria, divenuta ormai adulta,
decise che non poteva affatto disfarsene e gli diede nuova vita. Come?
Trasformandolo, insieme a tanti altri peluche, in uno splendido tappeto
colorato.
Non è un parto della fantasia, ma un racconto vero, quello
di Agustina Woodgate, un’eclettica artista di origine argentina che lavora a
Miami, e del suo fedele orsacchiotto, trasformato in una nuova e bellissima
creazione: un grande tappeto dall’ aspetto psichedelico e caleidoscopico, in
cui i pezzi di diversi pupazzi, lavorati ad arte, si rincorrono in una
girandola di temi e colori tra i più svariati, sulla base del “materiale” a
disposizione”. Perché, per esempio, “il nero non è poi così comune o disponibile
nei peluche, mentre il marrone o il bianco sono più facili da reperire”, spiega
l’artista.
“Un giorno stavo guardando Pepe –racconta Augustina, famosa
anche per altre trovate, come la pratica di cucire di nascosto, all’interno dei
capi in vendita, bigliettini sui quali sono stampate brevi poesie- era senza
occhi e cadeva a pezzi. Anche se non era vero, ma semplicemente un oggetto, non
lo volevo proprio buttare via. Questo è stato il momento in cui ho deciso che
volevo fare qualcosa con l'orso”.Insomma, una storia fatta di affetto,
creatività e riciclo creativo. Meno bello è, però, il modo in cui questi
splendidi arazzi vengono realizzati: al pari di uno spietato serial killer,
Augustina, armata di strumenti molto affilati,
taglia prima la testa dell'animale, ne cava gli occhi e ne estrae
l’imbottitura. Una procedura dal sapore piuttosto macabro che lei descrive
così: “estrarre quell’involucro è come guardare dentro l'anima di questi
animali". Dopodiché, cerca di non tagliare il tessuto e di mantenerlo il
più complesso possibile. Il risultato, dopo il duro lavoro di cucitura dei
pezzi, è una serie di tappeti belli da vedere e pieni di ricordi d’infanzia.
L’artista è, infatti, particolarmente affascinata dal
significato specifico della disposizione dei disegni sul tappeto, sulla scia
dell’intimo significato artistico e religioso dei tappeti nelle culture
orientali, e di come ogni sua creazione rappresenti storie passate, ognuna
diversa dall’altra, che raccontano le vicende
personali dei proprietari dei giocattoli. Così, grazie ad Augustina,
nessuno dovrà mai più rinunciare ai propri peluche, che avranno nuova vita
esposti tutti insieme nel salotto. Nella loro nuova espressione artistica dal
sapore orientaleggiante.
Roberta Ragni
però...interessante idea di riciclo!!!!! grazie della condivisione e grazie per il tuo commento al mio blog! Un abbraccio lory
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